Feder Cammini
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Secondo un sondaggio le strutture che curano un’area verde sono il 90% mentre il 93% è dotato di impianti di risparmio energetico

La transizione ecologica è ormai argomento costante del nostro vivere quotidiano. Anche la Chiesa può fare la sua parte e lo dimostra il sondaggio che l’Associazione Ospitalità
Religiosa Italiana
ha promosso interrogando le strutture religiose che si occupano di
ospitalità a fini spirituali e turistici, mettendo poi a confronto i dati con gli stessi quesiti
posti nel 2017.

Lecce, Puglia, Piazza del Duomo Basilica di Santa Maria Assunta in Cielo


I gestori che curano un’area verde sono passati dall’86 al 90%, mentre la raccolta
differenziata viene effettuata nel 96% delle strutture (+2%).
Il 93% adotta sistemi di risparmio energetico (+18%) e i detersivi ecologici sono usati nel
61% delle case (+3%). Stabile nelle camere la presenza degli avvisi sul rispetto ambientale:
li troviamo nel 45% delle strutture.
Passiamo a tavola, dove gli alimenti biologici sono diventati un’abitudine nel 50% delle
cucine (+16%), e i prodotti a chilometro zero vengono usati nel 53% dei menu per gli ospiti
(+5%). Dimezzato l’uso delle posaterie di plastica (dall’8 al 4%), le lavabili e riutilizzabili
hanno raggiunto il 93%, mentre stentano ancora le compostabili, pur triplicate dall’1 al 3%.
Nel bilancio complessivo di queste case (sono più di duemila in Italia gestite sia da religiosi
che da laici) il 42% dichiara di fare già il possibile per rispettare l’ambiente, il 36% ammette
che si potrebbe fare ancora di più, ma un altro 22% ne lamenta gli alti costi.
La sensibilità di Papa Francesco in tema di ambiente è ben nota. Il cammino non si ferma e
il rispetto per il Creato dovrà necessariamente continuare ad essere materia di massima
attenzione.

Comunicato stampa – Ospitalità religiosa

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