Le “sentinelle” sono giunte al km 240 nella posa della segnaletica. L’itinerario tocca 4 parchi, oasi e riserve WWF, 71 borghi e 18 presidi Slow Food
È incessante la posa della segnaletica delle “sentinelle” del Cammino d’Abruzzo, un itinerario ideato dalla vulcanica camminatrice Orietta D’Armi (nella foto)
I cartelli segnaletici che identificano il percorso, realizzati da abili mani che artigianalmente hanno prodotto il materiale, sono stati posti su circa 240 chilometri dell’intero cammino.
Stando alle previsioni degli organizzatori, entro aprile del prossimo anno saranno segnalati 420 km mentre entro il 2023 tutto l’itinerario sarà segnalato.
Disegni su alberi e sassi con l’impronta del piede di colore rosso segnano in modo inequivocabile il tracciato lasciando nel cuore dei viandanti un senso di leggerezza ed emozione. Dove è possibile sono stati installati pali di sostegno che sorreggono i cartelli in legno, disegnati a mano. Sono tanti i volontari che lungo il percorso si sono offerti per la posa della segnaletica ma anche per dare un sostegno concreto ai volontari al lavoro.
Il Cammino d’Abruzzo, seppur giovane, ha tutte le carte in regola per diventare un itinerario capace di attrarre un importante numero di appassionati. Una previsione deducibile dal notevole seguito che il Cammino d’Abruzzo riscuote sui social dove moltissimi utenti incoraggiano e partecipano attivamente al progetto.
Il Cammino d’Abruzzo nasce da un’intuizione di Orietta D’Armi che ha studiato sul campo il percorso, facendosi accompagnare su strade alternative dagli anziani dei borghi raccogliendo storie dei tempi che furono ed annotando su carta tutto il tracciato.
Solo tempo dopo si è dotata di applicazioni dedicate che gli hanno consentito di mappare l’intero anello che parte ed arriva a Pescara, diventato oggi il Cammino d’Abruzzo. Lo scopo è di promuovere il patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico del territorio attraverso lo strumento del turismo lento.
Un itinerario nel gusto e nelle tradizioni locali
Il Cammino d’Abruzzo tocca 71 comuni abruzzesi, si estende per circa 660 km nel territorio regionale ed è ideato e curato dall’Associazione di Promozione Sociale “Abruzzo a Piede Libero”, costituita nel 2020.
È un circuito ad anello da percorrere in senso antiorario, dove paesaggi mozzafiato fanno da cornice a tutta la storia del popolo abruzzese. Parte da Pescara, attraversa sentieri collinari, montani e costieri passando per borghi, frazioni, comuni e coinvolge anche gli altri capoluoghi di provincia: L’Aquila, Chieti, Teramo.
Il cammino arriva anche su 18 presidi Slow Food per assaporare il meglio della produzione locale a km zero. Fra questi c’è il pecorino di Farindola, gli arrosticini dell’area Vestina, il peperone dolce di Altino, lo zafferano della zona aquilana e le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio.
Un cammino fra sostenibilità, natura e accessibilità
Il Cammino d’Abruzzo ha la peculiarità di toccare ben 3 parchi nazionali, 1 parco regionale, numerose oasi e riserve naturalistiche anche del WWF. Nelle escursioni promosse dagli organizzatori del cammino sono banditi gli oggetti usa e getta.
Suddiviso in 33/36 tappe, il Cammino d’Abruzzo può essere percorso a piedi o in mountain bike e, su alcune tratte, anche da coloro che hanno disabilità motorie con l’ausilio di joilette.
(nella foto Marco e Francesca )
Il Cammino d’Abruzzo vanta l’Alto Patrocinio della Regione Abruzzo ed è oggetto di studio da parte dell’Università di Teramo.
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