Nel ricco programma 2023 di AEVF anche due assemblee clou a Pavia e Calais con eventi istituzionali e di condivisione.
Non si siede sugli allori l’Associazione Europea Vie Francigene, sodalizio al servizio dell’antico cammino di Sigerico che è stata il motore del suo sviluppo in questo primo ventennio. Infatti, nell’agenda del prossimo triennio ci sono i punti chiave per un ulteriore messa alla prova di AEVF che dovrà affrontare importanti sfide in vista soprattutto del Giubileo 2025 e la candidatura UNESCO della Via Francigena.
La Via Francigena, grazie ad un’attiva rete associativa internazionale che si è consolidata sempre più, ha attratto migliaia di moderni pellegrini che hanno solcato le orme del vescovo di Canterbury Sigerico, rispolverate dal suo diario di viaggio. L’Associazione Europea Vie Francigene è stata in qualche modo da apripista ad un mondo, quello dei cammini, che sta vivendo un momento magico e di grande visibilità.
Per il 2023 sono due gli eventi clou dell’associazione; le assemblee di Pavia e Calais. Due appuntamenti che sono quasi degli Stati generali, con workshop, confronti con operatori e istituzioni ma anche camminate, momenti di condivisione e contatti fra le persone. AEVF parteciperà anche ad eventi nazionali ed internazionali preparandosi al 2024, trentennale della certificazione della Via Francigena come Itinerario culturale del Consiglio d’Europa. Anche sul piano strategico ci sono novità con nuove azioni, priorità e metodologia di lavoro. Efficacia della segnaletica, manutenzione del percorso e promozione e marketing sono alcuni degli aspetti centrali del programma per il prossimo triennio.
Obiettivo Giubileo: AEVF punta ai 100mila pellegrini
Tutti i mirini dell’Associazione Europea Vie Francigene sono anche puntati sul 2025, anno del Giubileo dove l’obiettivo, fanno sapere i vertici di AEVF – è quello di portare sull’antico cammino di Sigerico 100mila pellegrini.
È una cifra impressionante; eppure, un fatto analogo accadde sul Cammino di Santiago in occasione del Giubileo del 1993 quando arrivarono a Santiago 100mila persone, seguendo le frecce gialle tracciate da Don Elias Valina Sampedro (ne abbiamo parlato qui).
Certamente quello del Cammino di Santiago è un caso unico ed è difficilmente replicabile altrove
“per raggiungere questo grande risultato – spiega Luca Bruschi direttore di AEVF – è stato indispensabile il coinvolgimento della regione Galizia, del Ministero del Turismo e della Chiesa”.
La scommessa però è aperta e la partita è tutta da giocare visto che AEVF ha saputo accendere i riflettori del mondo sulla Via Francigena e più in generale nell’ambito dei cammini e del turismo sostenibile grazie al Road To Rome 2021.
L’evento si è svolto lo scorso anno per celebrare i vent’anni dell’associazione ed ha superato le aspettative degli stessi organizzatori, in termini di riscontro mediatico e di partecipazione.
“Abbiamo stimato – continua Bruschi – in quasi 15mila persone i partecipanti all’evento. Circa 1.500 persone hanno camminato, chi percorrendo interamente tutta la Francigena come Myra, social media manager di AEVF e raccontando e diffondendo quotidianamente su tutti i canali della Via Francigena. C’è anche chi ha camminato con noi per un giorno, una settimana, un mese in base al tempo disponibile”
È stato un evento corale che ha messo in evidenza il grande potenziale della Via Francigena offrendo uno straordinario contributo in ambito promozionale. Infatti, il Road To Rome ha avuto un impatto mediatico a livello mondiale ed è stato seguito oltre che dai media tradizionali (tv e carta stampata) anche da blogger, influencer, giornalisti indipendenti che hanno contribuito notevolmente alla diffusione.
Un cammino, ma non solo
“La Via Francigena è molto più di un cammino – commenta la referente di comunicazione dell’Associazione, Simona Spinola – ma un modo alternativo di viaggiare: un turismo lento all’insegna della (ri)scoperta del patrimonio paesaggistico, artistico, culturale, gastronomico, e molto altro. Il covid ha sicuramente contribuito al successo del fenomeno, ma il trend dello slow tourism si sta rivelando tutt’altro che una moda passeggera.
La Via Francigena diventa così un’esperienza da vivere con tutti e 5 i sensi, in grado di permettere a pellegrini di tutto il mondo di immergersi nei borghi più autentici e al di fuori dei circuiti convenzionali.
L’itinerario – continua Simona Spinola – rientra peraltro nell’area di ricerca di rurAllure.eu , un progetto europeo che mira alla valorizzazione del patrimonio rurale in prossimità delle principali vie di pellegrinaggio d’Europa. In breve, chi sta percorrendo un cammino a piedi o in bicicletta, ha l’opportunità di concedersi delle brevi pause o delle piccole deviazioni lungo la rotta per scoprire le ricchezze del territorio:
i cammini che portano a Roma, per esempio, sono costellati da decine di siti termali utilizzati già presso gli antichi per le loro proprietà benefiche.
Portare il flusso di viandanti alla scoperta di questi luoghi ha un impatto positivo sull’economia locale, arricchisce l’esperienza del pellegrino e contribuisce a creare una rete fatta da istituzioni, cittadini e associazioni. Al progetto contribuiscono 16 enti provenienti da tutta Europa, e oltre 10.000 sono i chilometri mappati da rurAllure, che analizza il patrimonio di 6 diversi cammini europei che attraversano un totale di 18 Paesi: tra le numerose iniziative – conclude Simona – camminate gratuite alla scoperta del patrimonio termale della Francigena, di cui alcune dedicate a persone con disabilità”.
Per maggiori informazioni sul progetto rurAllure clicca qui