Feder Cammini
Feder Cammini

Un’immersione nelle Dolomiti Bellunesi con un tinerario ad anello che sfiora verdi prati e limpide acque circondati da splendide vette


Cinque chilometri immersi nella pace della natura in un contesto da favola

Questo è un bellissimo itinerario consigliato vivamente per il suo alto valore naturalistico e gli interessanti scenari, aspetti resi ancor più attraenti dalla lunghezza piuttosto contenuta e dalla facile percorribilità che lo rende adatto anche alle famiglie. Un’immersione assoluta nella pace e nella tranquillità, un itinerario ad anello per staccare la spina dalla vita frenetica grazie ai prati verdi accarezzati a tratti da un tipico torrente con punti sorgivi e una bella cascatella e circondati da bellissime montagne.

È un percorso con percorrenza mista su strada asfaltata e sentieri che si snodano fra la Val di Zoldo e il Parco Naturale delle Dolomiti Bellunesi. Si attraversano boschi di faggio e abete rosso, abbondante anche il larice e si può ammirare il magico mondo intatto e friabile degli Spiz de Mezodì, appartato gruppo montuoso afferente alle Dolomiti “minori”, vicino a colossi dolomitici di fama mondiale.

Salendo ancora s’incontrano intense fioriture palustri mentre, a circa 1500 metri, si attraversa la Pian di Palui, una valle occupata un tempo da un grande ghiacciaio che nella sua discesa verso valle accumulava davanti a sé i detriti strappati dai fianchi delle montagne. In questo modo si formarono delle piccole colline dalla forma arcuata e quando il ghiaccio si sciolse, l’acqua si accumulò a monte dell’argine morenico formando una piccola palude.

Con il passare del tempo, l’accumulo dei resti delle piante che popolavano la palude assieme alla terra trasportata dal torrente, prese il posto del ghiacciaio e riempì la palude fino a farla scomparire. Oggi è una piana pascoliva con prati umidi e piccole torbiere.

È un ambiente molto pregiato perché nel Parco è poco diffuso inoltre ospita piante particolare che si sono adattate a vivere in terreni zuppi d’acqua come l’orchidea Dactylorhiza majalis, detta anche orchidea di maggio che si caratterizza per lo stelo floreale a spighe costituito da bei fiori di colore viola.

La meta è la Malga Pramper, una tipica struttura ricettiva posta sulla sommità pianeggiante di una piccola altura verde, con il torrente Prampera che scorre ai suoi fianchi e le mucche che pascolano libere sfiorando le sue acque.  

Indicazioni pratiche 

Un sentiero ad anello percorre una delle valli più spettacolari del Parco, alla scoperta di orchidee, resti di antiche paludi e fornaci che lavoravano i sassi presenti nel torrente per produrre la calce. Il percorso è circondato da ghiaioni, pareti e spettacolari torri di roccia, fino a raggiungere la Malga Pramper dove è possibile ritagliarsi momenti di relax e di ristoro prima di imboccare la via del rientro. Aggiungendo un’ora di cammino e altri 300 metri di dislivello si raggiunge il Rifugio Sommariva al Pramperet, una delle ultime fondamentali tappe lungo l’Alta Via delle Dolomiti n. 1 

Descrizione itinerario

1 – Si parte dal parcheggio gratuito di Pian de la Fopa e, seguendo il segnavia CAI 523, si percorre un sentiero asfaltato per un discreto tratto che affianca il torrente Prampera con i suoi sassi bianchi. Dopo, il sentiero diventa sterrato e si infila in un sottobosco prima di sbucare in una vasta prateria semi pianeggiante, sotto lo sguardo dello Spiz di Mezzodì. Sulla sinistra si può notare il Giaron de la Fopa, il più esteso ghiaione delle Dolomiti in termini di dislivello (oltre 1.000 metri) che scarica enormi quantià di detriti sul torrente Pramper a causa della disgregazione delle pareti verticali.

2 – Proseguendo sul sentiero CAI 523 s’incrocia un caratteristico ponticello in legno che attraversa il torrente e conduce al Rifugio Sora l’Sass ma il nostro itinerario per la Malga Pramper indica di proseguire e lentamente comincia la costante salita che ci conduce all’interno di un bosco dove si cammina per circa un’ora. A questo punto si trova una piccola sorgente che sgorga dal lato destro del bosco ed immettersi nel torrente, siamo in località Acqua della Madonna.

3 -Ora la salità diventa più impegnativa con tre tornanti di fila che si snodano nel bosco e richiedono un po’ di sforzo prima di arrivare ai 1500 metri di Pian di Palui, l’estesa valle un tempo ghiacciaio. Da qui si avanza in stupende praterie con falsi piani sotto lo sguardo della Cima di Pramper mentre il sentiero diventa sempre più dolce, circondato da larici che spuntano in modo sparso prima di ripredere la salita che sfiora una caratteristica cascatella del torrente Prampera.

4 – Dopo pochi minuti di cammino si raggiunge la Malga Pramper, struttura situata in un incantevole posizione dove rilassarsi e degustare i prodotti locali. Il rientro a Pian de la Fopa si effettua facendo lo stesso itinerario a ritroso.  

Deviazioni per il rifugio Sommariva e il rifugio Pramperèt

E’ possibile aggiungendo un’ora di cammino e altri 300 metri di dislivello raggiungere Rifugio Sommariva al Pramperet, una delle ultime fondamentali tappe lungo l’Alta Via delle Dolomiti n. 1 che dal lago di Braies arriva a Belluno.

5 – Il sentiero con cui solitamente si raggiunge il Rifugio è quello che dalla Malga Pramper procede direttamente seguendo il segnavia CAI 523 che, dopo aver attraversato un’ampia zona ghiaiosa, materiale portato a valle dall’alluvione del 1994, risale con alcune svolte nel bosco e, superato un capitello, dopo un ultimo tratto in salita, esce nell’ampia conca erbosa di Pra’ de la Vedova, sovrastata dall’imponente Cima Prampér (2409m). Attraversato il bel prato verde, si arriva in pochi minuti al rifugio Pramperét.

6 – Per arrivare al Rifugio Sommariva dal Pramperet è possibile percorrere anche il sentiero panoramico che, con segnavia CAI 540, si distacca dalla carrareccia poco prima di raggiungere Malga Prampér (bivio a quota 1512m) e prosegue sulla destra lungo la Val Balanzòla che, tra mughi e ghiaie, si apre in direzione di Forcella Moschesin dove sono ancora visibili i resti del “Forte”, una piccola caserma che venne costruita nel 1913 a controllo della vallata Agordina. Poco sotto la forcella si trova il bivio con il tranquillo sentiero segnavia CAI 543 che ridiscende fino al Pra’ de la Vedova e quindi al rifugio Pramperet. 

Scheda tecnica

Tempo di percorrenza2.30 h  
Distanza5.5 km 
Dislivello390 m
Difficoltà
Fonti d’acquafonte sorgiva “Acqua della Madonna” 
Segnavia percorsosegnavia CAI 523 e pannelli didattici
Periodo consigliatoprimavera autunno. D’inverno con ciaspole
Dove parcheggiarePian de la Fopa – parcheggio gratuito
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Direttore responsabile

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