Feder Cammini
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Una nuova organizzazione per la VF Toscana e la valorizzazione del terzo settore. La proposta è del presidente Eugenio Giani 


La via Francigena toscana prova a ripensare sé stessa e la Regione, cinque anni dopo la firma della convenzione siglata nel 2020 per gestirla, propone una nuova organizzazione, con un momento annuale di confronto a partire dai quattro comuni capofila (con Monteriggioni candidato ad esserne il coordinatore) e la valorizzazione del terzo settore, portato a sintesi e rappresentato da un’associazione regionale. Due elementi da rafforzare.  

La proposta arriva direttamente dal presidente Eugenio Giani e dall’assessore al turismo Leonardo Marras, che per lanciarla approfitta del nono forum sulla via Francigena e gli altri cammini regionali che si è svolto oggi, 24 febbraio, a Monteriggioni, nel suggestivo spazio del complesso monumentale di Abbadia Isola, restaurato negli ultimi sei anni anche con fondi europei, ospitale per pellegrini e viaggiatori dove, a luglio del 2023, è stato all’interno inaugurato anche un museo archeologico che in centottanta giorni ha già visto quasi dodicimila visitatori. Successo nel successo.  

«La Regione Toscana crede molto nella valorizzazione della via Francigena e nel progetto “Comuni in cammino» afferma il presidente Eugenio Giani. «Il forum stesso, che da sempre si svolge a Monteriggioni – aggiunge – è la dimostrazione dell’impegno e della sensibilità di questa amministrazione nella valorizzazione della Francigena e la Regione sosterrà, con risorse, le diverse progettualità culturali. Dal 2009 – ricorda ancora Giani – la Regione ha investito oltre venti milioni di euro sulla via Francigena, per percorrerla in sicurezza a piedi, in bicicletta o a cavallo. È un modo diverso, suggestivo, per conoscere la nostra regione e riscoprirne storia e tradizioni: un progetto, quello del ‘camininar lento’, a cui teniamo molto e sono contento che lo scorso dicembre siano finalmente stati sbloccati i fondi statali per la candidatura della strada come patrimonio Unesco. La Toscana è capofila, in questo progetto, delle altre sette regioni italiane coinvolte».    

La Francigena, con i suoi mille e settecento chilometri da Canterbury in Inghilterra a Roma ed altri mille e trecento nel suo proseguimento ideale fino a Santa Maria di Leuca in Puglia, è da trent’anni un itinerario culturale riconosciuto dal Consiglio europeo.  Cinque stati e sedici diverse regioni coinvolte, circa centocinquanta tappe tra i venti e trenta chilometri l’una. Un crogiolo di culture e territori.   

Il 2024 è un compleanno importante e nel 2025 ci sarà il Giubileo, anche se quella religiosa non è la sola dimensione del cammino come, ugualmente è stato sottolineato stamani, non solo di prodotto turistico si tratta: un turismo lento e sostenibile.  La strada è qualcosa di più ed attraversa la Toscana per quasi quattrocento chilometri. Passa per i territori di trentanove comuni e cinque province, con quattro amministrazioni capofila (Fucecchio, Lucca, Siena e Pontremoli) a rappresentare altrettante sezioni in cui si divide.   

«Ebbene – spiega dal palco l’assessore Marras – serve un momento di sintesi e confronto annuale. Serve anche una responsabilizzazione di tutte le amministrazioni comunali e i soggetti coinvolti. Le varie sezioni della Francigena toscana devono poter dialogare fra loro». La Regione, che fino ad oggi ha finanziato la Francigena con 120 mila euro l’anno, non fa passi indietro, ma auspica un momento di confronto stabile: per programmare meglio all’inizio di ogni anno strategie ed interventi. «E la nostra proposta – prosegue Marras – è di affidare al Comune di Monteriggioni il ruolo di coordinamento tra i Comuni capofila, attorno ad un tavolo dove ci sia anche il terzo settore, rappresentato da un’associazione regionale che raccolga le varie realtà, e la Regione naturalmente, con i rappresentanti di giunta e Consiglio regionale». Un modo sintetizza il consigliere del presidente Giani Federico Eligi, per creare una nuova comunità, “viva”, della Francigena toscana. 

Ma quello della nuova governance pubblica e del ruolo e rappresentanza del terzo settore sono solo due dei cinque punti del manifesto che l’assessore lancia e che battezza come il manifesto di Monteriggioni 2024.  «C’è anche lo sviluppo di nuove iniziative in vista del Giubileo 2025 – racconta -. C’è la ricerca di finanziamenti statali, ad esempio sull’ippovia, e l’approvazione, entro il 2024, di una legge sui cammini».  

La Toscana, da questo punto di vista, ha fatto scuola in questi anni. Da alcuni è vista come un riferimento per il lavoro svolto: sulla Francigena ma anche sui sette altri cammini regionali che nel frattempo sono nati e si stanno valorizzando: l’ultimo quello di San Jacopo. Un modo per fare insieme turismo (anche internazionale), cultura ed animazione sociale. Una miriade di opportunità offerte a chi – camminatore, pellegrino o semplice visitatore – decide di mettersi in viaggio alla scoperta di storia, cultura, tradizioni, paesaggio e buon vivere. 

All’evento erano presenti anche il consigliere regionale Francesco Gazzetti, vicepresidente dell’Associazione europea via Francigena, e la consigliera regionale Anna Paris.  

Il sindaco di Monteriggioni Andrea Frosini ringrazia. Lui stesso si era fatto portavoce della disponibilità ad ospitare nel comune, come ricorda, «un presidio stabile di coordinamento: un luogo di confronto continuativo dove definire una visione ed un progetto unitario per questo itinerario, creando un raccordo con Regione, istituzioni locali ed associazioni». L’assessore comunale Marco Valenti ricorda come «sono stati molti gli investimenti su Abbadia Isola: i numeri, strabilianti, del neonato museo archeologico ci danno incoraggiamento a proseguire» conclude. 

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