E’ partito due anni fa dalla Francia e ora sta attraversando la provincia di Treviso. Arriverà in India tra tre anni. Poi il rientro in Francia, forse
Ha 52 anni, è francese e si chiama Jean Ismael Rago il pellegrino che in compagnia dei suoi due asini Titanio e Ambrogio, ha intrapreso un viaggio lento incredibile: dalla Francia raggiungerà l’India. È partito due anni da La Ciotat (Francia), ad una trentina di chilometri da Marsiglia, collocata nel bel mezzo del golfo di Amur. Un lungo cammino avventuroso e ricco di splendidi incontri, meravigliosi panorama ma anche di pericolosi incontri. Poco dopo la partenza Jean è stato depredato di tutto e ha dovuto riorganizzarsi. Ma una persona che intraprende un’esperienza del genere ha certamente messo in conto anche questo e lui non è uno che si perde d’animo. Piano piano si è riorganizzato e ha ripreso il suo cammino. In questi giorni sta attraversando la provincia di Treviso e sono tante le persone che incontrandolo si fermano per una chiacchierata che lui, il viandante duro e puro concede raccontando il suo progetto stupendo chi lo ascolta. Il suo è un cammino di migliaia di chilometri che durerà cinque anni, due sono già passati, e altri cinque serviranno per tornare a casa. «Chissà se tornerò? Ci vuol pazienza – dice Jean – ma lo saprò! Oggi intanto ho 52 anni e se tutto andrà bene, tornerò quando ne compirò 62».
In Francia aveva un lavoro, una famiglia e una vita frenetica che forse non sopportava più, poi ha letto il libro di Paulo Coelho “Il cammino di Santiago” e una luce si è accesa dentro di lui, gli ha trasmesso il senso vero dell’esistenza e del cammino. «Questo mi indusse a percorrere il Cammino Primitivo di Santiago – ha raccontato alla Difesa del Popolo – senza sapere che passo dopo passo, mi stavo avvicinando a Dio o viceversa. A seguito di questa esperienza, a cinquant’anni, quindi due anni fa, mi feci battezzare. Seguì un sogno, dove compresi ciò che avrei dovuto fare e sto facendo oggi, camminando verso Potal, cittadina indiana poco lontana da Mumbai, per incontrare un “maestro o dei maestri” citati in un libro di Coelho». Restano diecimila chilometri da compiere con pazienza a passo d’asino: «Sento che non è sufficiente definirsi “uomini”, quando dovremmo essere prima tutto “umani”. Il cammino di Jean e dei suoi due asinelli è ancora molto lungo, sarà un piacere rincontrarlo sulle antiche vie del mondo. Buon cammino.