Angela Maria Ferroni responsabile del progetto Appia “Regina Viarium“, lancia un appello per non perdere le grandi opportunità per questo gioiello italiano
Le parole di Angela Maria Ferroni, responsabile tecnico-scientifico del progetto Appia “Regina viarium” sembrano un cliché già visto e sentito mille volte nel bel paese quando si parla di progetti pubblici.
Giovedì 11 Aprile a Paduli, nel corso di un incontro organizzato per celebrare la Via Appia ed il Patrimonio Unesco a Palazzo Ducale, la dott.sa Ferroni denuncia la mancanza di coordinamento e sviluppo di questo progetto che, dopo il successo del riconoscimento da parte di UNESCO (leggi quì)sembra essersi arenato.
A riprova dell’importanza dell’inserimento nel World Herritage List della strada di Appio Claudio Cieco e del suo rilievo anche in termini territoriali, erano presenti all’incontro di Paduli, oltre al Sindaco della cittadina Domenico Vessichelli, le scolaresche di Brindisi e Roma (città che segnano l’inizio e la fine del cammino), a rappresentanza di tutti i circa 600 chilometri del tracciato nel cuore dell’Italia meridionale.



Manca una strutturata governance per la gestione del sito Unesco. Abbiamo 75 comuni interessati, 4 Regioni 15 province. Abbiamo parchi ed associazioni coinvolte; ma deve esserci una struttura che rappresenti il sito Unesco nella sua totalità. Noi con le scuole con le Università, con gli imprenditori stiamo andando avanti ma è necessario anche l’intervento di chi possa accedere a determinati finanziamenti.
Questo è un evento importantissimo; l’Unesco ci chiede di salvaguardare il patrimonio e poi promuovere la conoscenza e far si che possa portare benefici al territorio. Deve essere un volano di sviluppo dal punto di vista sociale ed economico.
Noi ci aspettiamo un aumento del turismo, ma i territori devono farsi trovare pronti, il testimone passa a loro; inoltre stiamo lavorando tra le parti istituzionali e non far nascere una struttura di coordinamento”.
fonte: anteprima24.it