Nat Working è il portale che mette in rete gli spazi pensati per chi vuole lavorare o studiare lontano dal caos cittadino.
Con l’avvento dello smart working nascono nuove idee per lavorare, certamente diverse da quelle che fino a ieri ci sono state proposte. L’era della scrivania al settimo piano di un palazzo nel centro cittadino lentamente sta tramontando. È l’alba di modalità alternative e un diverso approccio al lavoro e allo studio.
C’è chi sceglie di lavorare in cammino come Davide Fiz (ne abbiamo parlato qui) e chi invece desidera fermarsi in un contesto naturale oppure un borgo semi disabitato, sempre più lontani dal caos cittadino.
Per fare incontrare offerta e domanda, in un ambito per ora di nicchia, c’è Nat working un portale aggregatore di spazi coworking in strutture immerse nella natura, oppure in riva al mare o in vetta ad una montagna.
Tramite Nat working, il nomade digitale può trovare strutture dotate dei principali servizi utili a chi studia e lavora da remoto. L’idea nasce da un gruppo di giovani professionisti confluiti in un’associazione che traina il progetto con obiettivi ambiziosi.
“Siamo smart workers, nomadi digitali, studenti e lavoratori contemporanei, difficili da definire – si legge in una nota – che vogliono cambiare il modo di lavorare e che desiderano vivere in modo sostenibile. Abbiamo fondato l’associazione nel 2020 e dato vita alla piattaforma NATworking, ma abbiamo anche altri progetti con l’unico obiettivo di favorire lo sviluppo locale e il turismo dolce nelle aree extra urbane, mettendo in rete una comunità di persone che vogliono migliorare le proprie condizioni di vita, di lavoro e di tempo libero”.
Intanto sono già dodici le strutture registrate al portale, situate soprattutto nel nord Italia, che hanno adeguato spazi espressamente dedicate ai nomadi digitali.
Trova la tua scrivania sul sito NAT working cliccando qui