Feder Cammini
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Manuel Marino ha percorso tre diversi cammini verso Santiago di Compostela con un cartello appeso al collo. “Io Cammino in silenzio”  


Manuel Marino classe 1966, spagnolo di Santiago, ha percorso innumerevoli volte praticamente tutte le vie per Santiago. La prima volta 30 anni fa in solitaria poi accompagnato, guidando gruppi e appunto anche in assoluto silenzio. Manuel Marino è codirettore di Quietud, un istituto di scienze contemplative e spiega i motivi di questo inedito esperimento, effettuato la prima volta il 1° gennaio 2019.

“Il pellegrinare in silenzio assoluto – spiega Manuel – è una parte di uno studio che ha a che fare con l’affrontare l’esperienza del cammino con una mente aperta e desideroso di capirne le sfaccettature”.

Nel 2019 due cammini in silenzio assoluto hanno dato via allo studio, l’ultimo dell’anno la Via della Plata e nel 2022 li ha ripetuti. Ad una prima impressione camminare e in generale vivere un’esperienza come quella del cammino in silenzio pregiudica l’aspetto della condivisione, quello di intrecciare relazioni ed arricchirsi conoscendo nuove culture.

Foto tratta dal sito Quietud @Miguel Muniz

In effetti per il pellegrino comune lo è certamente ma lo studio che sta conducendo Manuel Marino si basa sulla valutazione di come ognuno valuta e vive le esperienze. Un aspetto in fondo che fa parte della sua professione.

. «C’è una sofferenza insita nell’essere umano che non si può evitare, ma ce n’è un’altra che dipende proprio da come ci relazioniamo con le cose che ci accadono ed è qualcosa che si può allenare. E ho voluto analizzare obiettivamente come costruiamo la realtà partendo da una storia», ha raccontato al programma di RadioVoz Voces de Compostela.

Per comunicare ha utilizzato i “pizzini”

Durante i cammini che ha fatto in silenzio a volte ha avuto la necessità di comunicare, magari per chiedere una crema o un cerotto in farmacia, allora ha usato un pezzo di carta e una penna. Presto si è diffusa sul Cammino che c’era un pellegrino che in silenzio assoluto muoveva i suoi passi verso Santiago, diventando molto popolare.

Gli studi di Quietud sui benefici del camminare

Intanto sta partecipando con Quietud alla ricerca sugli effetti benefici dell’esperienza dei cammini sulla salute fisica e mentale, rispetto ad altri tipi di modelli di vacanza. Il progetto si chiama Ultreya e già 3 anni fa ha ricevuto il premio Camino de Santiago de la Xunta e al quale hanno partecipato le università di Barcellona e Saragozza. Sebbene sia un’indagine aperta e che continua ad essere nutrita da nuove testimonianze ed esperienze, nelle sue prime conclusioni – tenendo conto delle risposte di oltre 400 pellegrini prima, alla fine e tre mesi dopo aver completato il Cammino, rispetto a quelle di 100 persone che hanno fatto una “vacanza standard”.

Secondo Quietud camminare è più benefico del turismo tradizionale

Analizzando i dati era emerso il potenziale terapeutico del viaggio lento verso Santiago. Pertanto, i pellegrini hanno mostrato miglioramenti maggiori rispetto all’altro gruppo di studio negli affetti negativi, nei sintomi depressivi, nello stress percepito, negli affetti positivi, nella soddisfazione della vita, nella felicità, nella coerenza con i valori personali e nell’aspetto della consapevolezza .di non reattività (in quest’ultimo caso, fino a otto volte di più che in una vacanza convenzionale), indicano le conclusioni firmate da Manuel Mariño, Albert Felu-Soler, Joaquim Soler, Marcelo Demarzo, Javier García-Campayo, Jesús Montero-Marín e Juan V. Luciano .  

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