Autorizzati dai servizi sociali del tribunale dei minori di brescia hanno percorso oltre 100 km e notevoli dislivelli per riflettere sui propri errori.
Si è conclusa la settimana scorsa la Trekking Talk Therapy un’iniziativa coordinata da Area Società Cooperativa Sociale Ets, attiva con i minori per l’inclusione sociale. Grazie al progetto “MAPS – Traiettorie per orientarsi nella messa alla prova”, sei ragazzi in messa alla prova seguiti dai Servizi Sociali del Tribunale per i Minori di Brescia hanno partecipato, insieme a psicologi, educatori e volontari, a un cammino di 5 giorni sulle sponde del Lago di Garda.
I giovani, segnalati dal Tribunale dei Minori, hanno accettato volontariamente questo percorso di reinserimento compiendo così un primo passo, quello di mettersi in cammino.
Nonostante il caldo di questi giorni – spiega la Cooperativa Area, i ragazzi hanno intrapreso un cammino di più di 100 chilometri immersi nella natura che è stato l’occasione per avviare anche un cammino simbolico che li portasse a riflettere sulle proprie personali traiettorie di vita.
Cos’è la Trekking Talk Therapy
Dalla passione comune di un’équipe di professionisti per il camminare e per il lavoro di cura e da anni di studio e lavoro in ambito clinico, sociale e educativo è nata la Trekking Talk Therapy, una pratica intenzionalmente orientata a promuovere benessere e cambiamento attraverso lunghe camminate in ambienti naturali in cui si parla in modo non casuale di sé e della propria vita. L’idea, che si colloca tra le attività outdoor e si nutre di alcune (buone) credenze proprie della teoria e della prassi psicoanalitica e della pedagogia di Freire, sperimentata sul campo con adolescenti autori di reato. Le ripetute esperienze di cammino e di dialogo con minori in messa alla prova sono state oggetto di un’approfondita ricerca valutativa, che permette di presentare la Trekking Talk Therapy come un modello concettualmente fondato ed empiricamente validato: un vero e proprio intervento professionale, in cui l’intersezione di saperi e competenze innesca processi virtuosi di confronto e riflessione e le pratiche educative diventano azioni di trasformazione e di crescita. (testo tratto dal libro Andando a Piedi)