È partito da Bobbio il 1° marzo, ha pedalato per 6 mesi percorrendo 12.725 km attraverso 16 Paesi prima dell’arrivo a Tokyo
Luigi Garioni, preside in pensione, una vita impostata come tanti, scuola, università, famiglia, figli e relativi doveri, e un sogno che coltivava in segreto da molti anni; girare il mondo, magari seguendo le tracce di Marco Polo. L’idea, maturata da molti anni, prende forma ad un passo dalla pensione e si concretizza nei primi mesi di quest’anno. L’iniziativa l’ha chiamata PedalEst – La via del Giappone come spiega lo stesso Garioni:
“per ora il passo è La Via del Giappone. Come Marco Polo voglio viaggiare, stupirmi di un’alba diversa ogni giorno più ad Est fino dove è possibile, fin dove l’oceano divora ogni terra e forma una barriera liquida e continua”.
Ed è riuscito a coronare il suo sogno che è una vera e propria impresa; è partito da Bobbio (PC), punto di arrivo del Cammino di San Colombano il 1° marzo in sella alla bicicletta che ha chiamato affettuosamente “Lupo Grigio”.
“Il grigio è il suo colore – dice Garioni – grigio scuro canna di fucile, lupo perché il lupo è un animale schivo, prudente che sì muove in silenzio evitando clamori, ma che è capace di percorrere lunghe distanze in solitaria, inoltre sono pure le mie iniziali! La scelta di questa bici sta nelle sue caratteristiche strutturali. Un telaio in acciaio – conclude – perché in caso di riparazioni accidentali una saldatura è alla portata di qualsiasi meccanico, anche nei luoghi sperduti dell’asia centrale.
Ha pedalato per 6 mesi e otto giorni percorrendo 12.725 chilometri di cui 1973 in Giappone e suddividendo l’incredibile ciclo escursione in 190 tappe attraverso 16 Paesi. Un viaggio dove non sono mancati gli imprevisti tecnici; ha bucato 25 volte, cambiato 4 copertoni esausti e 24 raggi, 3 portapacchi e 3 cavalletti, 1 filo del freno, 2 coppie di pattini per i freni e 1 riparazione alla catena.
Tutto sommato, considerando il lunghissimo itinerario alla fine è andata abbastanza bene. Altri numerosi imprevisti e contrattempi non hanno impedito all’ex preside di trasmettere tutto l’entusiasmo e la tenacia necessaria per affrontare un percorso così lungo e impegnativo ed arrivare alla meta finale.
Sbobinare il suo diario di viaggio online, accuratamente aggiornato e che ha ricevuto oltre 50 mila visite da tutto il mondo, vuol dire immergersi e vivere emozioni uniche, conoscere località, culture, sapori, storia e tutto quello che un viaggio di questa portata può regalare.
L’8 agosto a Busan in Korea l’attesa del traghetto per raggiungere il Giappone si prolunga qualche giorno a causa di un tifone previsto nella notte eil maltempo che contnuava a impervesare sulla zona.
L’ 11 agosto lo sbarco in Giappone
“Non mi sembra ancora vero, una gioia immensa, quando sono arrivato, come gesto simbolico ho voluto baciare il suolo, come Colombo arrivato in America”.
Poi ancora quasi 2mila chilometri in sella a Lupo Grigio e l’8 settembre l’arrivo a Tokyo, commentando così la fine di un lunghissimo ed incredibile viaggio lento:
“Ebbene sì, sono arrivato alla meta. Sono arrivato sotto la pioggia che non ha mai smesso, a volte intensa, altre meno, non un grande benvenuto da parte di Tokyo, ma era previsto. Le ultime bracciate sono sempre le più faticose, me lo aspettavo, ma non ho perso la concentrazione e seppur lentamente e con parecchie difficoltà per orientarmi sono arrivato”.
Alla domanda cosa resta da un’esperienza così intensa il ciclo escursionista da record dice:
“Posso, con certezza, dire che il viaggio mi ha cambiato in meglio, è aumentata la mia tolleranza, la capacità di ascolto, la fiducia nel prossimo, la capacità di chiedere aiuto, la capacità di vedere il bello e il bene nelle cose e nelle persone che ho incontrato, la mia fede. Prima di partire ho chiesto al mio parroco, Don Roberto, se poteva somministrare una benedizione particolare per questo viaggio. Lui fu ben lieto e aggiunse: ” Sarà un viaggio di conversione, tutti noi abbiamo bisogno di conversione”. Furono parole che al momento non capivo fino in fondo, ora tutto è molto chiaro e la sua profezia avverata.”
Il lungo viaggio di Luigi Garoni
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