Le iscrizioni sono state chiuse oggi. In totale gli iscritti sono già oltre 1700. Si parte da Pietrasanta il 2 ottobre e l’arrivo è a Lucca.
La Francigena Tuscany Marathon è organizzata dall’Associazione Amici della Via Francigena Pietrasanta. Sono previsti 4 percorsi con difficoltà crescente di 10, 11, 22 e 42km. Per l’organizzazione dell’evento è stato necessario il supporto dei Comuni di Pietrasanta, Camaiore, Massarosa e Lucca e l’indispensabile aiuto di varie associazioni locali. Le iscrizioni per la sesta edizione sono ancora aperte e fino ad ora sono oltre 1700 gli iscritti all’evento. (Per iscriverti clicca qui)
Francigena Tuscany Marathon 2022
Il percorso seguirà al 90% il tracciato ufficiale della Via Francigena, alcune varianti sono state rese necessarie per una sua messa in sicurezza, privilegiando mulattiere e strade a bassa percorrenza di traffico veicolare.
Sarà una camminata impegnativa che metterà in evidenza il carattere e la volontà dei partecipati chiamati a misurarsi con se stessi nell’intento di promuovere una Via, un’antica Via, certamente meta di migliaia di pellegrini nei prossimi anni.
La Manifestazione è assicurata e rientra nelle attività ludico motorie del tempo libero ed è dichiaratamente una “Camminata Non Competitiva”. Sarà possibile terminare il percorso sia a Camaiore che a Valpromaro, rispettivamente a 10 e a 21 km dalla partenza avendo così la possibilità di scegliere il miglior percorso adatto alle capacità di ciascun partecipante.
A tal proposito, per facilitare l’organizzazione, la scelta del tratto da percorrere va deciso all’ atto dell’iscrizione da ogni singolo partecipante.
Il percorso sarà interamente messo in sicurezza grazie alla presenza ed ai controlli delle Protezioni Civili locali, della UOEI di Pietrasanta, degli Amici della Montagna di Camaiore e alla collaborazione di altre Associazioni Locali e Comitati Cittadini.
Gli ospitali presenti sul percorso: Ostello del Pellegrino di Camaiore e Casa del Pellegrino ‘Giuseppe Mancino’ di Valpromaro daranno un importante supporto nella gestione dei punti di ristoro.
La copertura sanitaria del percorso sarà invece a cura della Arciconfraternita della Misericordia di Lucca e delle Misericordie Provinciali.
La Francigena Tuscany Marathon prende spunto da una bellissima esperienza che si svolge sulla via Francigena tra Acquapendente e Civita di Bagnoregio la Francigena Romea Marathon. Anche la FTM verrà promossa a livello Nazionale ed Internazionale con lo scopo di far conoscere un territorio ricco di bellezze naturalistiche ed artistiche che costituiscono il patrimonio storico-culturale ed ambientale dei Comuni interessati dall’ evento.
Pietrasanta, la piccola Atene della Versilia
Si partirà da Pietrasanta, fulcro della Versilia Storica, 450 km a nord di Roma, posta lungo la Via Aurelia e tappa fondamentale della Via Francigena. Pietrasanta è una meta appetibile soprattutto per un turismo colto ed elitario. La piccola Atene della Versilia, così definita per la concentrazione di artisti che lì hanno deciso di mettere dimora, vanta radici antichissime nella lavorazione del marmo. A ricordarlo sono le imponenti vette delle Alpi Apuane che si stagliano sullo sfondo.
Si respira aria michelangiolesca nei vecchi laboratori della cittadina, tra cui l’antico Studio Cervietti, in via Sant’Agostino, dove non è improbabile incontrare artisti come Botero, Kaniasuda, Finotti o anche Gina Lollobrigida da diversi anni prestata all’arte scultorea. Elegante il centro storico dove si rincorrono gallerie d’arte, boutique di stilisti in voga ed enoteche prestigiose. A pochi chilometri, con Marina di Pietrasanta, ecco che si apre il caleidoscopico sipario della Versilia, luogo di villeggiatura tanto amato dal Vate.
Si passa da Camaiore, un tuffo nel passato
Si entra quindi in Camaiore (Campmaior XXVII tappa del diario di Sigerico). Adagiata in un’ampia conca ai piedi della Alpi Apuane, questa cittadina deve le sue origini agli antichi romani che, dopo aver fondato Lucca, realizzarono alcuni avamposti alle pendici del Monte Prana. Tra questi, proprio l’odierna Camaiore, che deve infatti il suo nome all’antico toponimo Campus Major, con il quale si identificava l’ampia pianura che collega Lucca al porto di Luni.
Alterne vicende, posteriori alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, portarono poi questo territorio, prima nelle mani dei Longobardi e poi dei signori feudali di Lucca che la rifondarono, alterando significativamente l’impianto edificatorio originale. Il Rinascimento vide Camaiore sottoposta alla dominazione degli Sforza che proseguì ininterrottamente fino al 1799, quando la città cadde nelle mani delle truppe napoleoniche che la depredarono di molte delle opere d’arte più importanti. Oggi Camaiore e il suo comprensorio celano diversi edifici che sono importante testimonianza storica: ad esempio, la Collegiata di Santa Maria Assunta, di pianta a croce latina, risalente al 1260 circa, la Chiesa di San Lazzaro, con il bel chiostro o l’austera Badia di San Pietro, fondata attorno all’VIII sec. A Camaiore merita sicuramente una visita Palazzo Tori Massoni, sede del museo archeologico.
Massarosa, fra castelli e panorami suggestivi
Ci inoltriamo poi nel territorio di Massarosa che già nel secondo e primo secolo avanti Cristo, ospitava nuclei abitativi. Le rovine romane di una bellissima villa signorile, dimostrano in modo inequivocabile, l’interesse paesaggistico suscitato nelle popolazioni, vissute due millenni fa. Nel medioevo, i castelli di Montramito, Loglia, Massarosa e Aquilata, sparsi sulle colline alle spalle del borgo, erano a difesa della piana versiliese così come Gualdo, Pieve a Elici, Stiava e Mommio Castello erano fortificazioni destinate a far fronte agli attacchi degli invasori.
Questi castelli, divennero presto obiettivo principale delle mire espansionistiche, prima di Pisa e Lucca, poi di Firenze. Anche se le cinte murarie dei castelli sono a volte andate distrutte o incorporate nel paese, in questi luoghi si respira ancora un’aria che trabocca di medioevo, di battaglie di gonfaloni e di cavalieri, trasportando la nostra immaginazione nei tempi lontani. In questi borghi è sempre possibile ammirare panorami unici, oppure imbattersi in un’antica locanda dove è possibile trovare prodotti legati alle tradizioni locali.
L’arrivo è a Lucca, la città più slow
E alla fine Lucca (Luca XXVI tappa del diario di Sigerico).Lucca è la città toscana più slow, da raggiungere in treno, da esplorare a piedi. da attraversare in bicicletta. Le antiche fortificazioni danno la sensazione di un tuffo nel medioevo, ma solo per pochi istanti. La cerchia muraria, qua e là scalfita dai passaggi pedonali, è intatta, ed il periplo dei bastioni è una palestra a cielo aperto: chi marcia, chi pedala, chi corre, chi fa strechting o tai-chi. Per il turista è il percorso privilegiato che anticipa dei tesori della città: la spianata della Cattedrale, uno squarcio di grazia rinascimentale nel gomitolo di vicoli medioevali, le quinte barocche del giardino di Palazzo Pfanner, il pennacchio di lecci sulla sommità di Torre Guinigi, la discesa a Piazzale Verdi che punta dritta al cuore della città, a piazza San Michele, per un aperitivo in piazza Anfiteatro e uno shopping d’autore tra gli artigiani della pelle di via San Paolino o gli orafi di via Fillungo.
Verranno toccati alcuni dei più bei borghi della Versilia e della Lucchesia quali Pietrasanta, Valdicastello Carducci, Capezzano Pianore, Camaiore, Pontemazzori, Montemagno. Ricetro, Gualdo, Valpromaro, Piazzano, Vecoli, San Macario e finalmente Lucca.
Comunicato stampa