Escursione unica e indimenticabile grazie ai numerossisimi waterfall formati dal torrente che scorre tra splendidi faggi secolari
L’itinerario si snoda in un ambiente naturale unico. Il microclima delle cascate ha favorito la crescita di diverse specie arboree
L’incantevole valle delle 100 cascate si chiama così per il grandissimo numero di waterfall che il torrente Fosso dell’Acero forma durante la sua precipitosa corsa tra i faggi secolari che ne costellano le rive. Le sponde ed anche tutta la zona limitrofa è costellata da numerosi fiori selvatici e da innumerevoli orchidee. Questo itinerario è senza alcun dubbio uno dei più belli e suggestivi di tutto il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga con panorami unici ed un ambiente naturale che grazie al microclima delle cascate ha permesso a diverse specie arboree di prolificare, rendendo questa escursione unica ed indimenticabile.
Scheda tecnica
- tempo di percorrenza: 4 h e 1⁄2 circa
- distanza: 9 km circa
- dislivello: 460 metri
- difficoltà: E
- punti acqua: Fonte Mercurio
- segnavia percorso: solo parzialmente segnato bianco-rosso CAI e 300L-SI
- periodo adatto: da maggio ad ottobre
- dove parcheggiare: località Cesacastina in prossimità della chiesa
Indicazioni pratiche
Questo sentiero all’apparenza banale, in realtà non lo è; dobbiamo infatti porre molta attenzione e non abbandonare il sentiero perché gli spettacolari scivoli di arenaria che caratterizzano parte del tracciato, sono realmente pericolosi. Anche quando sono percorsi e la portata è ridotta, risultano scivolosi. E’ raccomandato l’attraversamento solo nei guadi segnati, evitando di porre i piedi sui lastroni di arenaria. Durante l’estate l’acqua è ridotta, in parte per la mancanza di precipitazioni, in parte perché le acque sono catturate per alimentare il lago di Campotosto; dunque, la spettacolarità delle cascate è naturalmente ridotta.
L’itinerario
1-Giunti a quota 1157 metri si svolta a destra seguendo il segnavia del Sentiero Italia 300L-SI che si sviluppa in piano per alcuni metri e riprende poi la salita sulla sponda sinistra del fiume. Durante la salita, nella prima parte del sentiero, numerosi sono gli scorci panoramici che offre la valle, ognuno degno di uno scatto meraviglioso. Oltrepassati i ruderi della chiesa di Maddalena a quota 1179 metri, si prosegue fino alla sorgente Perdiero entrando poi in una faggeta con alcuni esemplari centenari, fino a raggiungere la strada sterrata che arriva da località Le Piane.
2. Si svolta a sinistra e poco dopo si nota un ponte di cemento utile per oltrepassare il Fosso dell’Acero; siamo a quota 1300 metri. Appena superato il ponte inizia una stradina chiusa con una catena che conduce fino al rifugio E.N.E.L. di Fosso dell’Acero, solitamente chiuso a chiave. La denominazione è legata al fatto che la sua posizione sia a ridosso della stazione di captura idrica che l’E.N.E.L. ha creato deviano il corso del torrente per alimentare il lago di Campotosto che si trova più a valle.
2- Girando attorno al rifugio e spostandosi alle sue spalle si risale su di una piccola collina ed alla sua sommità si svolta a sinistra rientrando nel bosco, sempre in salita si oltrepassa una radura sino alla strada sterrata che giunge da Le Cannare a quota 1465 metri. Intercettata la strada e seguita per poche decine di metri la si abbandona poco dopo imboccando sul lato destro un sentiero che ritorna nel fitto della faggeta e riprende a salire sulla destra della valle.
3- Raggiunto il successivo tornante si abbandona questo sentiero ed il 300L-SI imboccando il sentiero 354 che si stacca alla nostra destra e che poco dopo ci regalerà la più suggestiva vista della valle, compresa la vista della cascata posta alla base dei lunghi scivoli in arenaria che caratterizzano la valle di Fosso dell’Acero.
4- Si continua la salita nel fresco del bosco, ricco di faggi secolari, costeggiando il lato destro del torrente prima e di un suo affluente dopo. Giunti su una radura a quota 1650 metri si attraversa il torrente, cercando un guado sicuro e prestando attenzione anche se si cammina sui sassi che segnano il tracciato. Si continua a salire lungo la valle accostandosi al torrente e ammirando, ma mai percorrendo per nessun motivo in quanto estremamente pericolosi, i lastroni di arenaria che sono tra il limitare del bosco ed il torrente. Superata poi la cascata posta a quota 1698 metri si prosegue in direzione nord – ovest fino a zona Stazzo Mercurio.
5- Qui la vista è ampissima e spettacolare, spazia sulla valle a 360°, sul Monte Gorzano e la cima della Laghetta e sullo sfondo si può ammirare il Gran Sasso, la più importante montagna dell’Appennino. Si percorre ritroso il sentiero per alcune decine di metri, si raggiunge l’incrocio col sentiero percorso poco prima, si devia a destra in direzione sud/est questa volta in discesa. Passiamo la sorgente Mercurio che troviamo alla nostra sinistra siamo a quota 1390 metri.
6- Si prosegue la discesa per circa due chilometri fino ad incrociare una piccola strada sterrata. Si devia destra senza percorrere la stradina ma continuando sul sentiero che abbiamo già percorso per tutta la discesa. Ancora un centinaio di metri di cammino ed ecco ancora apparire la stradina sterrata, si percorre per circa 500 metri fino a raggiungere il punto di partenza.
Punti d’interesse
Il borgo di Cesacastina, frazione del comune di Crognaleto è già di suo molto caratteristico, ma visto che siamo giunti fino a qui, vale la pena fermarsi in una delle salumerie – osterie, e dopo il cammino gustare la famosa ventricina, un salume molto “saporito”, tipico prodotto DOP.
Chiesa di Santa Maria della Tibia
La chiesetta della Tibia fece parte sin dalla sua edificazione, della parrocchia di Crognoleto intitolata a san Salvatore. Secondo la tradizione locale il piccolo santuario sarebbe stato commissionato da un ricco commerciante di Amatrice tale Bernardino Paolini come ex voto.
Fonti storiche più attendibili invece riportano la presenza di una costruzione religiosa già presente nel XII secolo e che questa fosse in località “Tibbla”. La chiesa possiede una architettura semplice con copertura a capanna, facciata a coronamento orizzontale ed a fianco un campanile a vela con due campane di misura diverse. La più grande ha inciso una preghiera per la protezione dai fulmini, e proprio come una beffa un fulmine nel 2005 distrusse il campanile poi ricostruito.
Sopra l’ingresso troviamo una finestra tonda e sopra la finestra spicca un cartiglio di travertino con inciso: anno di costruzione – 1617- e la scritta in latino “Inginocchiati o viaggiatore e venera la Madonna o viaggiatore, affinché guidi I tuoi passi fuori dai pericoli”.
Dal 1619, per grazia e concessione di sua eccellenza il vescovo aprutino Giovanni Battista Visconti, viene accordata indulgenza per ogni visita fatta alla chiesa il giorno 9 Agosto. Ogni anno, infatti, il giorno 9 agosto si tiene una processione che dal centro di Crognoleto si spinge fino alla località Tibbla, con un percorso molto suggestivo, illuminato dalle fiaccole. Nel 2017 la chiesetta ha festeggiato il quarto secolo di edificazione ed è divenuta Santuario Diocesano grazie ad un provvedimento di Mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Terni e Atri.
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