Presentato il masterplan per il recupero dei tratturi molisani. Tra i relatori anche l’architetto Stefano Boeri
Sono 323 chilometri di tratturi che collegano Puglia, Abruzzo e Molise messi in rete con 77 borghi storici molisani che sviluppano un sistema di 2631 ettari di corridoi ecologici della biodiversità, gli elementi al centro del Masterplan per il recupero dei tratturi molisani presentato oggi a Campodipietra. L’obiettivo è di valorizzare e potenziare l’offerta turistica nel contesto del Cis (Contratto Istituzionale di Sviluppo) Molise, attraverso il recupero degli antichi percorsi della transumanza (pratica che dal 2019 è diventata Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO).
Tra i relatori che hanno illustrato il progetto anche il famoso architetto Stefano Boeri, il cui studio fa parte del raggruppamento incaricato della progettazione insieme a Technital, Cooprogetti Società Cooperativa, MATE Società Cooperativa, Studio Silva S.r.l., Architetto Luigi Valente, Geoprove e Nostoi. Un progetto finanziato con 129 milioni dell’ambito del Contratto Istituzionale di Sviluppo che mira a incentivare un turismo lento e consapevole che, oltre ai numeri sopra, punta a manutentare 850 ettari di boschi esistenti, piantumare 90.500 alberi, realizzare 23 percorsi ad anello per mettere a sistema tutta la costellazione dei borghi storici, individuare 49 elementi storico-identitari valorizzati, poi 12 taverne, 13 masserie e 8 fontanili recuperati.
Stefano Boeri ai microfoni del Quotidiano del Molise dice: «Il ripristino e il rilancio dei tratturi molisani come rete di cammini lenti, come grandi corridoi ecologici, come opportunità di valorizzazione dei piccoli borghi, rappresenta oggi una sfida straordinaria. La rete dei tratturi molisani e la sua origine nelle pratiche di transumanza possono diventare un potente attrattore nel mondo di un turismo attento all’ambiente, alla natura, ai paesaggi urbani storici. Una sfida che a tutti gli effetti colloca il piano di riqualificazione dei tratturi molisani nel grande progetto di Parco Italia, che mira a collegare tra loro tutte le aree protette del nostro territorio»
I nuovi cammini, attrezzati con segnaletiche, punti di sosta e tappe, si sviluppano tra 7 “porte” di partenza e di fine percorso (Castel del Giudice, San Pietro Avellana, Montalto, Rionero Sannitico, Sepino, Gambatesa, Santa Croce di Magliano) mentre la presenza di sentieri secondari esistenti contribuisce ad infittire la rete dei tratturi.
Il progetto di riqualificazione dei tratturi molisani, infine, ha anche lo scopo di definire le linee guida per la gestione, con nuove modalità di cogestione pubblico-privato e rilanciando il ruolo dell’operatore agricolo quale figura centrale per il mantenimento nel tempo delle caratteristiche del tratturo.
foto: Wikimedia