Feder Cammini
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Andrea Cucuzza, nostro redattore e guida Aigae lo scorso maggio ha fatto il suo primo cammino in solitaria. Un viaggio lento e meraviglioso sulla Via dei Gessi e dei Calanchi

Il nostro redattore Andrea Cucuzza ha percorso la Via dei Gessi e dei Calanchi insieme alla sua amata cagnolina Nina, compagna inseparabile nella vita a cui ha voluto regalare e con cui ha condiviso un’esperienza meravigliosa; il primo cammino in solitaria.

Lo abbiamo intervistato per lasciare traccia di questa indimenticabile esperienza e per condividerla con i lettori di Francigena News.

Cosa ti ha spinto a fare questo cammino in particolare?

Abbiamo affrontato anni difficili, la pandemia prima e poi la guerra tutto intorno a noi non hanno aiutato il ritorno alla normalità che stavamo aspettando. E poi anche il mio lavoro precedente che la pandemia ha sbriciolato sul nascere mi avevano molto demoralizzato ed avvilito.

Avevo il bisogno di qualcosa per tornare su i miei passi; sono guida Aigae da più di 10 anni ed avevo sempre accompagnato in giornata, massimo due giorni, era giunto il momento di fare un step in più, lasciare il passato e fare salto di qualità. Il cammino è un viaggio atipico unico, speciale e fuori dal tempo moderno e credo che era quello che mi ci voleva.

Sono tornato cambiato, sicuramente meglio di come sono partito. Mia moglie appena arrivato mi ha detto “non ti chiedo come è andata, basta guardarti negli occhi”.

E volevo anche riavvicinarmi ad uno dei miei grandi amori, l’Appennino e così quando ad ottobre dello scorso anno ho scoperto che parte di questo cammino era divenuto patrimonio Unesco la scelta è stata quasi automatica.

Cosa hai pensato quando sei partito da casa?

Ero al contempo teso e felice, iniziava veramente il mio primo cammino che avevo progettato e sognato da oltre 6 mesi. Anche se onestamente un pò di preoccupazione c’era, non avevo mai affrontato 100 chilometri uno dopo l’altro, una uscita di 15/18 chilometri di un giorno è una cosa mentre questo era decisamente un sfida diversa.

Come ti sei preparato?

Tieni presente che non ero proprio un novizio, accompagnavo da oltre 10 anni e la teoria già era a punto. Così mi sono concentrato sull’allenamento fisico (fortunatamente il mio lavoro mi fa muovere molto, sostanzialmente faccio un lavoro molto aerobico), così ho concentrato allenamento nel weekend facendo uscite via via sempre più lunghe fino ad arrivare alle distanze che giornalmente avrei percorso e con un carico di peso sulle spalle di circa 8/9 kg. Bhè ovviamente sia per mè che per il mia accompagnatrice Nina.

Nina? ma non sei andato da solo?

No, con mè è venuta anche Nina la mia cagnolina. Una meticcia di 10 anni che sempre bella arzilla mi segue in tutte la mie avventure appenniniche. Prima di partire sono stato a farla visitare dal veterinario e dopo la sua approvazione (andate sempre a farla visitare per essere sicuri che possa venire con voi), abbiamo iniziato ad allenarci assieme ogni weekend.

Come seguivi il tracciato?

Devo dire che alcuni tratti non sono ben evidenti, colpa forse anche della gioventù del cammino. Comunque mi sono orientato con gps e tracce, che sono scaricabili dal sito ufficiale del cammino e seguendo anche la guida (che vi consiglio di prendere, pochi euro ben spesi).

Poi prima di partire ho visionato tutto quello che ho trovato su internet relativo al cammino ed ho letto parecchio, insomma mi son preparato per alcuni mesi.

Cosa diresti ad un ipotetico Andrea che sta leggendo questo articolo e che deve decidere di fare o meno il suo primo cammino? E consiglieresti questo come primo cammino?

Si sicuramente come primo cammino è perfetto, tappe brevi, posti super e dislivelli di tappa sempre contenuti.

Vai, usa la testa sempre ma poi buttati. Non preoccuparti se non è tutto perfetto vivi il tuo cammino passo dopo passo; forse non sarà il tuo cammino perfetto ma sarà il tuo primo cammino, fallo con le tue gambe e vivilo col tuo cuore, lui ti ripagherà; nella fattispecie luoghi magici e persone super…….bhe dalla Romagna cosa vuoi aspettarti!

Cosa hai fatto che non rifaresti e cosa non hai fatto che vorresti fare?

Mi prenderei più tempo per godermi il cammino, mi fermerei di più in alcuni borghi (Crivellari ad esempio) e non avrei avuto quella ansia di arrivare, era il mio primo cammino e mi serviva anche per “prendere le misure”.

Per il resto rifarei tutto, compresi alcuni errori che mi hanno permesso di scoprire angoli magici ed incontrare delle persone speciali.

C’è stato un momento critico che hai pensato “o cavolo e adesso come faccio?”

Si, pochi chilometri dopo l’inizio dell’ultima tappa un passaggio veramente al limite, anche io che non soffro di vertigini (e dopo quel passaggio ne ho la assoluta ed insindacabile certezza) sono stato sul punto di tornare su I miei passi. Ma dopo una piccola sosta e preso il coraggio a due mani ho superato quei 70/100 mt circa di cresta. Devo dire a posteriori che è stata una bella sfida e sono orgoglioso di avercela fatta.

Cosa porteresti con te che non hai portato e cosa non porteresti che invece hai portato?

Beh tante cose, come dicevo è stato il mio primo cammino, lascerei a casa parte del vestiario e invece porterei con mè un bel binocolo ed un grandangolo per le foto,…in questo cammino se ami fotografare hai di cosa soddisfarti…….poco male sarà per la prossima volta; perché su questi sentieri sicuramente tornerò; mi sono rimasti nel cuore.

Consigli a chi lo vuole fare?

Se è la prima esperienza appoggiatevi a qualche struttura, certo I costi aumentano ma il sapere che alla fine della tappa avete un letto asciutto ed una doccia che vi aspettano rincuora e rassicura; e poi scegliete un cammino che non sia molto lungo 4 giorni una settimana massimo.

Preparatevi con la testa, allenatevi avendo sempre in mente quali sono le tappe del cammino che affronterete, non strafate e ricordate che se lo fate come nel mio caso col cane, anche lui deve allenarsi e deve essere pronto.

Quali e quante emozioni, ricordi riporti a casa dopo questo cammino?

Il cammino è un viaggio atipico unico, speciale e fuori dal tempo moderno. Per mè è stato un momento per fare riaffiorare emozioni, e riprendere serenità.

Porto a casa felicità, pace e una serie di ricordi legati ai posti ed alle persone che ho incontrato. Devo dire che la fama della gente di Romagna è proprio meritata, spesso nonostante fossi nei boschi da solo mi sentivo come a casa coccolato dalle montagne e dallo spirito di ospitalità romagnolo.

Qualche ricordo speciale?

I momenti, ed i panorami saranno sempre un ricordo indelebile, ma qualcosa che non mi dimenticherò mai è successa alla tappa 4. Una signora poco dopo l’inizio di tappa, mi ha visto in cerca di un Bar per il caffè e visto che era tutto chiuso me lo ha fatto nella sua cucina, ospitalità romagnola sempre super.

Andiamo al pratico, quanto tempo ti sei preparato e quanto hai speso?

Per la preparazione fisica come detto mi sono forse super allenato (ma meglio così) ed ho impiegato circa 4 mesi, mentre per i costi ho speso tra i 500 ed i 600 euro biglietto Fs di rientro compreso.

Lo rifaresti?

Si, si ed ancora si; anzi quanto mai non lo ho fatto prima. Specialmente come l’ho fatto io quasi in solitaria – ero in compagnia della mia cagnolina Nina – ha un sapore speciale, se avete un cane ed in salute fatelo con lui, poi mi ringrazierete. E per quello che riguarda organizzazione e costi se siete minimamente attivi con social ed internet e vi comprate una buona guida potete crearvi una vera esperienza tailormade che ricorderete tutta la vita.

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