L’itinerario affonda nel cuore del massiccio del Gran Sasso d’Italia e del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga
Un trekking in una zona di grande impatto paesaggistico con una valenza storica importante; nell’albergo di Campo Imperatore Mussolini venne trasferito dopo essere stato posto agli arresti da re Vittorio Emanuele III e l’itinerario tocca anche il rifugio Garibaldi, realizzato nel 1836 è il più antico d’Italia. Oggi è una frequentata stazione sciistica ed è presente un osservatorio astronomico, una delle pochissime strutture in Italia con specifiche caratteristiche, inoltre il territorio è un set naturale di numerosi film di successo.
Questo è un itinerario che affonda nel cuore del massiccio del Gran Sasso d’Italia e del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. L’altopiano di Campo Imperatore, punto di partenza del trekking, è il più vasto degli Appennini con i suoi venti chilometri di lunghezza e una larghezza variabile dai tre agli otto chilometri ed è noto anche come piccolo Tibet, appellativo coniato dall’alpinista Fosco Maraini.
È un trekking di grande impatto paesaggistico che si interseca con la storia antica e contemporanea; infatti, Campo imperatore per secoli è stato un luogo di primaria importanza per l’economia locale come risorsa principale per l’allevamento, la pastorizia e la transumanza dell’intero Abruzzo. I pascoli sono utilizzati per l’alpeggio estivo delle greggi di ovini e delle mandrie di bovini ed equini che d’inverno transumano in Puglia, in un rito che ormai si ripete da migliaia di anni.
Durante la Seconda guerra mondiale, Benito Mussolini posto agli arresti da re Vittorio Emanuele III, venne trasferito nell’albergo di Campo Imperatore dove successivamente venne liberato dalle forze armate naziste. Oggi è una frequentata stazione sciistica ed è presente un osservatorio astronomico, una delle pochissime strutture presenti in Italia con specifiche caratteristiche, inoltre il territorio è un set naturale di numerosi film di successo.
È un percorso con punti panoramici che guardano il Gran Sasso, Campo Imperatore e che raggiunge prima la vetta di Monte Aquila, punto di osservazione straordinario con una panoramica veduta dell’intero altopiano di Campo Imperatore e delle propaggini meridionali del massiccio, della sottostante conca glaciale di Campo Pericoli e delle vette maggiori del Gran Sasso e la Valle dell’inferno con una visuale che con cielo terso arriva fino al mare Adriatico. Il trekking tocca il rifugio Giuseppe Garibaldi, realizzato nel 1836 è il più antico d’Italia.
Scheda tecnica
- Partenza – Campo Imperatore
- Arrivo – Campo Imperatore
- Tempo di percorrenza: 3.50 h
- Distanza: 9,3 km
- Dislivello: 510 metri
- Difficoltà: E
- Fonti d’acqua: Fonte pubblica a Campo Imperatore. Consigliata scorta d’acqua
- Segnavia percorso: ben segnalato con segnavia CAI 101 – 103 – 104
- Periodo adatto: primavera – autunno
- Dove parcheggiare: parcheggio a pagamento presso Campo Imperatore
Traccia gps e consigli utili
Percorso escursionistico per esperti. Buon allenamento richiesto. Sono richiesti passo sicuro, calzature robuste ed esperienza alpinistica
Indicazioni pratiche
Anello con partenza da Campo Imperatore dove c’è un parcheggio il cui accesso è consentito pagando 5 euro, dove è possibile lasciare l’automobile nei pressi dei sentieri. Si seguono i segnavia CAI 101 – 103 –104, si raggiunge prima il Monte Aquila e successivamente il Rifugio Garibaldi. Si prosegue sul sentiero passando Campo Pericoli e la Val Malone, si sale per Passo Portella prima di imboccare il sentiero 102 per rientrare a Campo Imperatore. Il percorso è completamente esposto e non sono presenti fonti d’acqua lungo il tracciato.
Le tappe
1 – Si parte da Campo Imperatore percorrendo la via normale fino ad imboccare il sentiero 101, si affianca l’osservatorio astronomico e si prosegue camminando a mezza costa sul sentiero che procede in falsopiano fino al bivio segnalato con segnavia CAI.
2 – Si devia a destra sul sentiero 104 che sale fino alla sella del Monte Aquila, un punto d’osservazione privilegiato sulle vette circostanti e sul Bivacco Bafile, sottostante.
3 – Si ripercorre a ritroso il sentiero 104 fino al bivio incontrato in precedenza, si punta la leggera discesa a destra prendendo il sentiero 103 e lo si percorre fino ad un successivo bivio dove è presente la segnaletica CAI. Qui si devia a sinistra e dopo poco più di un chilometri si raggiunge il Rifugio Garibaldi, il più antico d’Italia.
4– Si prosegue passando Campo pericoli e la Val Malone poi una salita conduce a Passo Portella dove il panorama con cielo terso è incredibile. In questo punto con una deviazione. Da qui si imbocca il sentiero 102 da Passo del Lupo e si arriva a Campo Imperatore.
Punti d’interesse
Chiesa della Madonna della Neve
Situata a 2.135 m s.l.m., la Chiesa della Madonna della Neve di Campo Imperatore è la chiesa consacrata più elevata d’Italia. Una piccola chiesa di stile neoromanico, dalle forme semplici ma funzionali rispetto alla zona circostante, che è caratterizzata da una facciata quadrata con portale e un rosone sovrastante. Un campanile è posto sul lato destro della chiesa, mentre l’interno – a navata unica – è composto da un’aula in parte soppalcata, mentre su una parete un quadro in legno di notevoli dimensioni riproduci i più importanti santi della tradizione aquilana (da San Bernardino a Sant’Emidio, fino a Papa Celestino V) oltre ad un busto del cardinale Federico Tedeschini, originario di quella Antrodoco che, fino al 1927, era in territorio abruzzese.
Rifugio Garibaldi
I primi a volerlo furono i membri del CAI Roma, ma per realizzare un rifugio alpino che fosse realmente accessibile e utile questi si rivolsero alla popolazione locale. In particolare a quella di Camarda, oggi frazione de L’Aquila.
Nacque così il Rifugio Giuseppe Garibaldi – denominazione questa onnipresente in tutto il territorio nazionale – nel 1886 e la prima a potersi dotare della classificazione di ‘rifugio’ nel senso in cui lo interpretiamo oggi. Oggi la struttura ha perso d’importanza, il Rifugio Duca degli Abruzzi è certamente più grande e moderno, ma non nel cuore degli escursionisti che si inerpicano a quota 2231 m s.l.m. verso Campo Pericoli per questa tappa.
Il rifugio è aperto solo in estate e può contare su complessivi 20 posti letto (12 nel corpo principale, 8 in quello secondario).
Campo Imperatore
75 chilometri quadrati di estensione, 8 comuni interessanti, un nome che pare gli sia stato attribuito da Federico II, lo Stupor Mundi in persona. Campo Imperatore sta all’Abruzzo come il Phari Zong sta alla Cina, e non è un caso se Fosco Maraini l’abbia ribattezzato Piccolo Tibet.
Il suo è uno scenario straordinariamente eterogeneo, che va da 1500 a 2100 m s.l.m. e che muta enormemente il paesaggio a seconda delle stagioni. Dalle fittissime nevicate invernali, con temperature che scendono di decine di gradi sotto lo zero, fino alle splendide fioriture estive, l’intera zona percorre una direttrice nord-sud per 18 chilometri,
dominata da vette ben più che alte che culminano nel Corno Grande, la più alta montagna dell’Italia continentale fuori dalle Alpi, e la seconda del Centro-Sud Italia se si esclude l’Etna.
Giardino botanico alpino di Campo Imperatore “Vincenzo Rivera”
Il giardino botanico alpino di Campo Imperatore è un giardino botanico alpino realizzato a partire dal 1950, per iniziativa di Vincenzo Rivera, è il secondo giardino alpino più alto d’Europa.
La struttura è associata all’Università degli Studi dell’Aquila ed è riconosciuta come sito di interesse regionale. A quota 2117 m s.l.m. in un contesto che include anche osservatori astronomici e luoghi liberamente accessibili al pubblico, Rivera chiese e ottenne che La Sapienza di Roma portasse anche qui, nel cuore d’Abruzzo, alcuni corsi universitari che avrebbero poi dato il via all’apertura di un ateneo al centro della regione appenninica.
Complessivamente il giardino botanico ospita 300 specie vegetali in 4 settori che riproducono degli ambienti diversi e caratteristici.
Foto: wikimedia commons